In quei paesi in cui sono le giurie a giudicare l’innocenza o la colpevolezza di un imputato, spesso accade che l’aspetto di quest’ultimo può influenzare in maniera drastica la decisione.
Da una ricerca condotta da due ricercatori della Montclair State University (New Jersey) è stato preso in considerazione un aspetto in particolare: la barba.
L’esperimento è stato eseguito presentando alle persone intervistate (in questo caso 63) due foto, dicendo loro che la prima foto era di un imputato implicato in un caso di stupro, mentre la seconda era di un soggetto coinvolto in una causa con l’assicurazione per un incidente domestico. In realtà le due foto erano della stessa persona, una con e una senza barba.
Ai soggetti intervistati è stato chiesto di individuare chi secondo loro era implicato nell’uno o nell’altro caso. Il 78% degli intervistati ha affermato che, secondo loro, l’uomo con la barba era implicato nel caso di stupro.
E’ stato condotto anche un secondo esperimento, in cui si chiedeva di disegnare il volto di un criminale, la maggior parte dei soggetti coinvolti ha raffigurato il criminale con la barba, ovviamente di differenti tipologie e stili.
Questo conferma come la barba venga, da molti, associata alla criminalità. Questo porta a pensare che in caso di processo, se l’imputato ha la barba, la giuria sia più propensa considerarlo un criminale.