Il governo danese è finito nella bufera per aver dato il via libera a un programma che finanzia i rapporti sessuali con le prostitute dei cittadini disabili.
Questa soluzione ha dato il via ad una campagna dal nome “Sesso irrispettoso della disabilità”, il programma prevede lo stanziamento di un fondo attraverso cui le lavoratrici del sesso vengono pagate per fornire le loro prestazioni alle persone disabili.
Nelle linee guida di questo documento si invitano i medici o le persone curanti a «parlare con la prostituta assieme al proprio paziente per aiutarlo ad esprimere quelli che sono i suoi desideri». Insomma, quella voluta dalla maggioranza politica della Danimarca non è che una scelta guidata dal principio di rispetto dei diritti delle minoranze.
I partiti d’opposizione però si sono schierati contro questa norma, definendola un modo «immorale» per spendere denaro pubblico ricavato dalle tasse dei cittadini. La portavoce dello schieramento socialdemocratico, ha dichiarato: «Spendiamo una grossa percentuale delle nostre tasse per togliere le donne dalla prostituzione, ma al tempo stesso incoraggiamo ufficialmente i medici ad agevolare i contatti tra i loro pazienti e le prostitute».
Favorevole alla misura, invece, l’Associazione nazionale dei disabili rappresentata da Stig Langvad: «I disabili devono poter avere le stesse possibilità degli altri. I politici possono discutere se la prostituzione debba essere concessa in generale anziché vietarla solo ai disabili».