Mauro Coruzzi, in arte Platinette, si racconta senza freni a VanityFair. L’operazione è stata fatta (senza farsi mancare gli strascichi di polemica), per un obiettivo ben preciso: tanta voglia di ‘ordinarietà’ e il forte desiderio di entrare in un programma televisivo: “Ballando con le stelle. Ma per entrare nel cast devo superare un “esame”, e non voglio neppure essere ridicolo o patetico. Lo sa perché? Ho voglia di normalità. Corporea e non solo. Sono stufo di stare ai margini, di essere obesa, travestita, frocia, esagerata. Il mio sogno sarebbe stato presentare il telegiornale vestito da Platinette, avrei voluto che un travestito potesse essere credibile come chiunque altro invece di essere relegato a fare il fenomeno da baraccone”. A parlare è Mauro Coruzzi, in una lunga intervista al settimanale Vanity Fair dove si racconta nell’intimo. (Continua a leggere dopo la foto)
Dopo svariati tentativi di rimettermi in forma, questo sembra essere quello definitivo: “Ho sempre fatto sul serio. Ma per un compulsivo – bulimico la percentuale di successo è molto relativa. Chi non soffre di questa malattia non può capire. Per me il cibo rappresenta il modo più semplice per trovare pace. È come essere un tossicodipendente. Un mio amico, ex grasso, mi dice sempre: “Ma dopo venti minuti di tapis roulant non provi una sensazione di ebbrezza per avercela fatta?”. No, io non la provo”. (Continua dopo la foto)
La sua vita tormentata ha radici nel suo trascorso familiare: “Ho sempre avuto paura di fare la vita dei miei genitori: operai, ex contadini, a casa non si scambiavano una parola e quando accadeva era una lite”.Un’episodio della sua gioventù che avrebbe potuto cambiargli la vita risale ai suoi 17 anni. Ha svelato infatti di aver attraversato un periodo molto difficile, una paternità mancata; Coruzzi ricorda di quando era ancora un adolescente e rivela: “Quando avevo 17 anni, ad un passo dagli esami di maturità, la mia ragazza di allora è rimasta incinta“. Siccome l’aborto era illegale, chiedemmo aiuto ai radicali”. La decisione è stata una conseguenzza della giovane età e soprattutto del delicato periodo che stava attraversando l’allora minorenne Mauro, intento a sperimentare la propria omosessualità. Coruzzi infatti ammette: “Eravamo due coppie e ogni tanto si usciva dal cosiddetto campo della normalità. Io e quest’altro ragazzo avevamo due fidanzate che però non sapevano che anche tra di noi c’era una storia“. (Continua dopo la foto)
Se oggi quel figlio o quella figlia fosse nato, sarebbe una persona adulta; Platinette ha spiegato però di non avere alcun rimpianto, visto il suo non sentirsi pronto a rivestire un ruolo di guida genitoriale: “Se fosse nato oggi avrebbe avuto 42 anni e si sarebbe ritrovato un padre che esce vestito come una battona di quinta categoria. Io ho un’esistenza molto faticosa: sono un borderline. Non avendo una particolare inclinazione alla socievolezza, essendo un animale molto individualista e non capace di comunicare, non vorrei diventare un modello per nessuno”.